Aromatogramma

studio chandra Aromatogramma

L’aromatogramma è un metodo di misura in vitro del potere antibatterico degli oli essenziali (O.E.), cioè esprime l’attività antimicrobica degli O.E. verso un ben determinato ceppo patogeno di batteri sempre in rapporto con la costituzione del malato.

Gli O.E. possono bloccare alcune funzioni metaboliche del germe come la crescita e la riproduzione e determinare la lisi dello stesso.

Le essenze impiegate per eseguire tutti gli aromatogrammi devono far parte di una stessa partita debitamente schedata: il materiale aromatico deve essere definito con gascromatografia o cromatografia su strati sottili, inoltre gli O.E. usati per l’aromatogramma devono essere quelli somministrati al paziente quindi da qui la necessità di una stretta collaborazione fra medico, biologo e farmacista.

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Gli Oli Essenziali si dividono in maggiori (1), medi (2) e di terreno (3).

  1. Essenze germiche maggiori con azione battericida notevole e costante che agiscono indipendentemente dal terreno.
  2. Essenze germiche medie il cui potere antisettico è improvviso e imprevedibile: possono a seconda dei casi diventare o maggiori o di terreno.
  3. Essenze di terreno che hanno un’azione antisettica molto incostante e saltuaria e variano da individuo a individuo.
     La tecnica impiegata è simile all’aromatogramma cioè vengono utilizzati dischetti sterili di carta da filtro impregnati delle essenze da testare.

Questi vengono posti sopra un gel di agar precedentemente insemenzato con la cultura che vogliamo esaminare. Quest’ultima deve essere omogenea cioè partire possibilmente da un solo tipo di batterio; quindi a monte di ciò sta sempre un esame culturale fatto su appositi terreni, che permettono, tramite la loro composizione, crescite selettive dei batteri.
Seguirà quindi una identificazione della flora in esame e successivamente si sceglierà su quale tipo di batterio fare l’aromatogramma.

Le piastre vengono quindi incubate per 24/36 ore a 37°. La lettura avviene tramite la misura dell’alone di inibizione formatosi attorno al dischetto. Dal risultato dell’analisi avremo quindi tre tipi di sensibilità: forte, media e debole.

Il medico sarà quindi in grado di poter prescrivere sia gli O.E. di attacco per quella malattia sia quelli atti a modificare il terreno del malato, così da non avere fenomeni di resistenza.


CONCLUSIONI


Risulta chiaro che con questa tecnica viene rispettato il concetto naturopatico di raffronto con la costituzione del soggetto in quanto l’azione dell’O.E. dipende strettamente dal terreno del malato.

È chiaro che si deduce l’estrema importanza di ogni terreno, che è il solo capace di modulare la diffusibilità dell’olio all’interno organismo, per cui sarebbe bene fare per ogni malato il suo aromatogramma su germi prelevati da diversi distretti dell’organismo del malato (urine, feci, esecreato, ecc.); riunendo tutti i risultati si possono stabilire le condizioni di quell’organismo.